IL DECRETO RILANCIO DIVENTA LEGGE: LE NOVITA’

IL DECRETO RILANCIO DIVENTA LEGGE: LE NOVITA’

Il Senato ha approvato in via definitiva la legge di conversione del decreto Rilancio. Una sintesi delle principali misure e delle novità introdotte nel corso dell’iter parlamentare. Dalle agevolazioni fiscali ai contributi a fondo perduto, sono numerosi gli interventi a favore delle imprese.

STOP A TASSE, CONTRIBUTI E IVA

Cancellato il versamento del saldo e della prima rata dell’acconto Irap di giugno per dare un po’ di respiro alle imprese e ai professionisti.

I versamenti di ritenute, IVA e contributi, invece, sono stati rinviati a metà settembre.

La legge di conversione del dl Rilancio sospende anche la notifica di circa 30 milioni di cartelle esattoriali e atti di accertamento.

> Per approfondire: Le misure fiscali nel decreto Rilancio

PACCHETTO IMPRESE: CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO E INCENTIVI PER LE PMI 

Per le PMI, commercianti, autonomi, professionisti e titolari di reddito agrario il decreto prevede la concessione di un contributo a fondo perduto.

L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 come segue:

  • 20% per i soggetti con ricavi o compensi inferiori a 400.000 euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
  • 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e inferiori a 1 milione di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
  • 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori al milione di euro e inferiori a 5 milioni nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto.

Previsto inoltre uno sconto per tre mesi, da maggio a luglio, sulle bollette elettriche e nuove regole per i PIR, i piani individuali di risparmio.

Per approfondire: Contributi a fondo perduto, sconti su bollette e PIR: cosa c’e’ per le PMI nel decreto Rilancio

Sempre alle imprese con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi ad aprile 2020 di almeno il 50% spetta un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto.

Confermato nel decreto Rilancio anche il credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto di dispositivi di protezione, pari al 60% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, fino all’importo massimo di 60.000 euro.

Per approfondire: Credito d’imposta affitti, sanificazione e acquisto DPI: quali incentivi per le imprese

MISURE PER LE IMPRESE MEDIO-GRANDI

Per le imprese oltre ai contributi a fondo perduto e agli sgravi fiscali, il decreto prevede anche un sostegno al rafforzamento patrimoniale di quelle di medie e grandi dimensioni attraverso due strumenti.

Per le imprese da 5 a 50 milioni di euro che effettuano un aumento di capitale di almeno 250mila euro è previsto un credito di imposta del 20%. Per le grandi imprese con fatturato sopra i 50 milioni, invece, scende in campo il Gruppo Cdp con la creazione di un Patrimonio Destinato (il c.d. Patrimonio Rilancio) con cui il Gruppo potrà sottoscrivere prestiti obbligazionari convertibili, partecipare ad aumenti di capitale e acquistare azioni quotate. Una misura innovativa di equity, resa possibile grazie al nuovo temporary framework europeo sugli aiuti di stato e che vede l’Italia tra i primi paesi ad adottare strumenti di sostegno di questo tipo che mirano anche a difendere gli asset strategici della nostra industria.

> Per approfondire: le misure a sostegno della patrimonializzazione delle imprese

LE NOVITÀ PER STARTUP, INCUBATORI, PMI INNOVATIVE E VENTURE CAPITAL

Dimenticate nei precedenti decreti per far fronte all’emergenza coronavirus, le startup entrano nel decreto Rilancio con una serie di misure dedicate.

Fra queste: 200 milioni per il Fondo di sostegno al venture capital collegato al Fondo nazionale innovazione, nuova linfa per i finanziamenti agevolati Smart&Start e intervento sul Fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito delle nuove imprese.

Previsto inoltre un innalzamento delle percentuali per gli incentivi fiscali destinati a chi investe in startup e PMI innovative, e il prolungamento della permanenza di startup, incubatori certificati e PMI nel registro speciale delle imprese, che dà diritto a incentivi e semplificazioni.

> Per approfondire: Decreto Rilancio: le misure per startup, PMI innovative e venture capital

EXPORT: AUMENTANO I FONDI E SI SOSPENDE IL DE MINIMIS

Rispetto alle prime misure previste dal decreto Rilancio per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese e che restano invariate, nel corso del passaggio a Montecitorio sono stati inseriti nuovi interventi. Si tratta di un credito d’imposta del 30% per le rimanenze in magazzino delle imprese della moda e del tessile, a cui si aggiungono 5 milioni di euro di contributi a fondo perduto per le startup che investono nel design. Altri 5 milioni vanno alle Camere di commercio all’estero per l’erogazione di servizi di assistenza alle PMI. Infine aumenta di 30 milioni la dotazione del credito d’imposta al 30% per la mancata partecipazione alle fiere.

Per il resto il decreto continua a puntare sull’incremento dei fondi a disposizione, nonchè su un aumento dei massimali dei contributi concedibili e sulla disapplicazione del regime “de minimis” ampliando di fatto la platea di imprese che possono usufruire delle agevolazioni previste per l’’internazionalizzazione. In particolare sul capitolo “risorse”, tra Fondo rotativo 394-81 e Fondo per la promozione integrata vengono stanziati 450 milioni di euro in più.

Inoltre per il Fondo rotativo il decreto prevede tre novità:

  • La possibilità di elevare fino al doppio di quelli attualmente previsti, i limiti massimi dei finanziamenti agevolati;
  • La possibilità di di eccedere gli importi massimi previsti dal “de minimis”;
  • L’esenzione dalla presentazione della garanzia per i finanziamenti agevolati a valere sul Fondo.

> Per approfondire: Cosa è previsto per l’export nel dl Rilancio

RISORSE PER INNOVAZIONE TECNOLOGICA E RICERCA SU COVID-19

Nel decreto Rilancio non mancano interventi destinati a sostenere l’innovazione, la ricerca, le università e l’istruzione. Tra le misure più attese ci sono gli aiuti destinati alle imprese per la ricerca sul coronavirus e due nuovi fondi per finanziare il trasferimento e l’innovazione tecnologica.

> Per approfondire: Cosa prevede il dl Rilancio per ricerca, innovazione e istruzione

DALL’ANTICIPO PAC AI FONDI EMERGENZIALI: AIUTI PER IL SETTORE AGROALIMENTARE

Nell’ampio ventaglio di tematiche contenute nel testo in vigore appaiono anche una serie di misure dedicate al settore agroalimentare, la cui centralità e strategicità si è potuta cogliere in modo particolare nel corso del lockdown.

In sede di conversione in legge al posto del Fondo emergenziale da 500 milioni per le filiere in crisi, previsto dalla versione originaria del decreto, sono stati introdotti:

  • un Fondo emergenziale per le filiere in crisi da 90 milioni di euro per il 2020 a favore della zootecnia,
  • 30 milioni di euro per il 2020 a favore di ISMEA per la concessione della cosiddetta cambiale agraria,
  • 250 milioni di euro per il 2020, sempre in favore di ISMEA, in relazione all’operatività delle garanzie che essa può prestare, in base alla legislazione vigente, a fronte di finanziamenti a breve, a medio ed a lungo termine concessi da banche, intermediari finanziari nonché dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito agrario e destinati alle imprese operanti nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca,
  • 30 milioni per incrementare la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale per il ristoro dai danni prodotti dalla cimice asiatica,
  • 10 milioni di euro, per il 2020, per incrementare la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori, a seguito delle eccezionali gelate occorse dal 24 marzo al 3 aprile 2020,
  • 100 milioni di euro, per l’anno 2020, da destinare alle imprese viticole che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica,
  • un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 100 mila euro e dell’80% delle spese ammissibili, per lo sviluppo di processi produttivi innovativi;
  • l’incremento di 250 milioni di euro delle risorse destinate alla distribuzione di derrate di alimentari agli indigenti,
  • la possibilità per le imprese agricole di rinegoziare mutui e altri finanziamenti concessi dal sistema finanziario.
  • 10 milioni di euro annui, per erogare mutui ai consorzi di bonifica per lo svolgimento dei compiti istituzionali loro attribuiti.

Inoltre, la legge di conversione del dl Rilancio rinnova l’aumento dal 50% al 70% degli anticipi PAC, già presente nel dl Cura Italia.

> Le misure del dl Rilancio per il settore agroalimentare

IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE: LE MISURE PER LA RIPARTENZA DEL  MEZZOGIORNO

Il Sud non dovrà pagare il prezzo di questa crisi da Covid-19. A confermarlo la legge di conversione del decreto Rilancio, con al suo interno un ventaglio di misure a sostegno della coesione territoriale per fronteggiare la crisi e preparare la ripartenza.

Sono sei i pilastri a sostegno del Mezzogiorno:

  • riprogrammare il Fondo Sviluppo e coesione, nel rispetto del riparto territoriale, con maggiore semplicità. Coerentemente a quanto stabilito con le importanti modifiche ai regolamenti europei relativi ai Fondi Strutturali e di Investimento (SIE), si apre la possibilità di impiegare le risorse del fondo per misure finalizzare a fronteggiare l’emergenza sanitaria, economica e sociale conseguente alla diffusione del Covid-19;
  • riprogrammare anche altri fondi europei non spesi per scuola, sanità, digitale, sostegno a imprese, famiglie, fasce vulnerabili e terzo settore, sempre nei limiti del riparto territoriale. L’articolo 242 del dl Rilancio definisce la possibilità di applicare un tasso di cofinanziamento del 100% alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile che va dal 1 luglio 2020 al 31 giugno 2021;
  • la maggiorazione fino al 45%, nelle regioni del Mezzogiorno e per gli investimenti afferenti alle imprese nelle regioni stesse, del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di Covid-19;
  • al fine di salvaguardare la continuità aziendale e i livelli occupazionali delle attività finanziate dalla misura agevolativa Resto al Sud, i fruitori di questo incentivo possono accedere, nei limiti delle risorse disponibili, ad un contributo a fondo perduto a copertura del loro fabbisogno di circolante fino ad un massimo di 40mila euro;
  • contributi, pari a 120 milioni di euro per il 2020, volti al sostegno del Terzo settore nelle Regioni del Mezzogiorno, al fine  di rafforzare l’azione a tutela delle fasce più deboli della popolazione a seguito dell’emergenza epidemiologica da coronavirus;
  • l’incremento del Fondo a sostegno delle aree interne, con un aumento pari a 60 milioni di euro per l’anno 2020, a 30 milioni di euro per l’anno 2021 e a 30 milioni di euro per l’anno 2022.

> Dl Rilancio e misure per il Sud: dalla coesione territoriale ai fondi per il Mezzogiorno

INAIL, BANDO STRAORDINARIO PER LA SICUREZZA DELLE IMPRESE

Se da un lato il dl Rilancio ha revocato il bando ISI INAIL 2019, dall’altro prevede la possibilità per l’Istituto di emanare, in via eccezionale, un nuovo bando a sostegno delle imprese italiane entro metà settembre.

L’INAIL potrà utilizzare, per l’anno 2020, 200 milioni di euro per sostenere ulteriormente la ripresa delle attività produttive in sicurezza delle imprese.

> Per approfondire: Dl Rilancio: INAIL, in arrivo un bando straordinario per la sicurezza delle imprese

STOP A TASSE, CONTRIBUTI E IVA

Cancellato il versamento del saldo e della prima rata dell’acconto Irap di giugno per dare un po’ di respiro alle imprese e ai professionisti.

I versamenti di ritenute, IVA e contributi, invece, sono stati rinviati a metà settembre.

La legge di conversione del dl Rilancio sospende anche la notifica di circa 30 milioni di cartelle esattoriali e atti di accertamento.

> Per approfondire: Le misure fiscali nel decreto Rilancio